a cura di E. Alessiato
Mimesis, Milano 2019, pp. 184.
La pratica del processo non è nuova in filosofia. Da Socrate a Galileo, molti illustri pensatori sono stati sottoposti al giudizio del potere. Se nella modernità i processi ai filosofi si sono diradati fino a scomparire, è anche perché la filosofia è stata integrata come pratica innocua di sapere. Ma il metodo del processo non è forse una variante formalizzata della pratica del dialogo? Innocuo è il “processo a Karl Jaspers”: esso muove dal tentativo non di cogliere in fallo il filosofo ma di valorizzarne i punti di originalità. Solo che vuole farlo come si conviene alla filosofia: in modo critico, libero da pregiudizi, e ponendo in relazione punti di vista non coincidenti. Tre nuclei tematici, sei studiosi, le ragioni del “pro” e del “contro”, i punti di forza e quelli di percepita debolezza: un’occasione di riflessione e confronto non meramente espositiva ma capace di entrare in modo dinamico nel vivo dei problemi teorici e storici. Ne risulta un ritratto in chiaro-scuro della capacità di Karl Jaspers di continuare a far pensare sugli intrecci di medicina, filosofia e politica.